Braavos è una delle Nove Città Libe

Braavos è una delle Nove Città Libere, che si trovano a est del Mare Stretto. A differenza di queste ultime, Braavos non è mai stata colonizzata dall’ impero di Valyria, grazie all’ avvedutezza dei Cantori della Luna che guidarono la popolazione ad erigere la città in un luogo, dove i draghi di Valyria non avrebbero potuto mai trovarla.
Proprio per questo, per secoli è stata soprannominata la Città Segreta, rimanendo relativamente sconosciuta al resto del mondo, fino a quando dopo il Disastro di Valyria, e alla conseguente dissoluzione del suo immenso impero, si decise che non c’era più nessun motivo per rimanere nascosti agli occhi del mondo.


Dal puto di vista topografico Braavos è una città costruita su più di cento isole, collegate le une alle altre dalle arcate di ponti di pietra che scavalcano innumerevoli canali. A differenza di Approdo del Re che è distribuita sulle sue tre alte colline, la Città Segreta si sviluppa in orizzontale e gli unici rilievi sono quelli costruiti dagli uomini, in mattoni, granito, bronzo e marmo.


Le case sono alte quattro o cinque piani e molto strette, con tetti di tegole simili a cappelli a punta, alcune edificate sopra le vie d’acqua, trasformando i canali in una sorta di gallerie. Altre sono vere e proprie case galleggianti, in genere appartenenti ai notabili del luogo e decorate con lanterne di vetro colorato, tende di velluto ed elaborate polene.

Al trasporto delle persone attraverso i canali cittadini, provvedono strane barche affusolate, con scafi a forma di serpenti d’acqua, che invece di spostarsi a remi, sono spinte per mezzo di lunghi pali manovrati da uomini piazzati a poppa. Per il trasporto delle merci, sono utilizzate invece chiatte dal fondo piatto, trascinate per mezzo di funi direttamente dalla terraferma.

Torreggiante su case e canali, fa il suo corso, una massiccia strada sopraelevata, sorretta da tre ordini di arcate gigantesche: l’acquedotto di Braavos, che convoglia l’acqua potabile dalla terraferma, attraverso le paludi e gli acquitrini.



Le cento isole si affacciano in una baia protetta da due bracci di cordigliera pietrosa, pendii alti e ripidi ricoperti di pini-soldato e di cespugli neri. L’unico varco sia per entrare sia per uscire dalla baia, è uno stretto passaggio tra i due bracci di roccia, su cui torreggia il mitico Titano di Braavos, un piede piantato su ciascuna montagna, le gambe divaricate a formare un arco sul varco e le enormi spalle che superano le guglie di roccia più alte.

La funzione del Titano è prettamente difensiva: il gigante di pietra è infatti una sorta di torre di guardia sul mare, punteggiato da feritoie per gli arcieri e varchi difensivi, protetti da sbarre di ferro, che ridurrebbero a poltiglia l’incauta nave che volesse attraversare il varco senza il loro permesso.



Oltre a quest’aspetto puramente strategico, il Titano è una costruzione spaventosa: le gambe sono scolpite nella solida pietra, il medesimo granito nero delle montagne marine su cui si erge, e attorno alle anche porta un gonnellino di bronzo verdastro che completa la corazza pettorale, anch’essa di bronzo, mentre sulla testa ha un mezzo elmo a cresta. Una mano è appoggiata sul costone di roccia alla sua sinistra, le dita di bronzo su un rostro, l’altra è protesa verso il cielo, stretta attorno all’elsa di una spada spezzata. Dietro i buchi per gli occhi sono sempre accese delle torce, che da lontano danno l’impressione che il Titano abbia una vitalità propria, con i suoi paurosi occhi fiammeggianti.

Il motivo per cui i braavosiani abbiano scelto di costruire una torre con le forme di un titano, invece che di una vergine o di un vecchio saggio, è chiaro: qualsiasi soldato anche il più coraggioso non può non essere intimorito dal dover passare in mezzo alle gambe di questa creatura gigantesca e orrenda.
Allo stesso modo sembra ovvio, che le leggende sul Titano, di cui si racconta che sia nutrito con la carne rosea delle fanciulle nobili, e che prenda magicamente vita quando la città sia in pericolo, siano state messe in giro proprio dai braavosiani, quanto mai astuti nel capire che più il loro mostro di pietra fa paura, più possono dormire sonni tranquilli.

Nelle calme acque della baia poco dopo aver superato il Titano, si trova un’altra montagna, su cui sorge un agglomerato di pietra, irto di rostri, fortificazioni di pietra cariche di scorpioni, sputafuoco e catapulte. L’ Arsenale di Braavos è posto strategicamente a dare il colpo di grazia alle eventuali navi nemiche che fossero riuscite a superare indenni il Titano.



Dal punto di vista religioso Braavos è un vero e proprio Pantheon: tutti gli dei del mondo vengono venerati in città, ciascuno con un loro tempio.

Il Tempio dei Cantori della Luna è una gigantesca massa di marmo bianco, visibile sin dalla laguna, sormontata da una cupola argentata altrettanto gigantesca.
R’hllor il Rosso è venerato in un edificio di pietra rossa, austero come una fortezza. Sulla cima del torrione un fuoco arde perenne in un braciere di ferro, e fuochi più piccoli bruciano ai lati dei portali di ingresso.



Al Padre delle Acque è riservata una dimora provvisoria, che viene inglobata dalle acque ogni volta che prende moglie ( quando si alza la marea) e poi ricostruita.
Il Tempio al di là del Mare, è riservato al culto dei Sette Dei, ma è praticamente sempre vuoto, se non per qualche rara visita fatta dai marinai del continente occidentale, di stanza a Braavos.
Il Rifugio Sacro è un’enorme struttura di mattoni coperta da festoni di lichene, e alla vista ha un aspetto ben misero, tanto da sembrare più che un tempio un magazzino abbandonato. In questo strano tempio chiamato anche “il Labirinto” i braavosiani rendono onore ai piccoli dei che il mondo ha dimenticato.

Tutti gli altri dei meno importanti sono relegati su un’isola al centro della città. E’ proprio qui, fra tanti altri che ha sede il dio dai Mille volti, il cui tempio di scura pietra grigia, si erge su un’altura rocciosa, privo di finestre.

Ergebnisse (Englisch) 1:

Braavos is one of nine free cities, which lie east of the narrow sea. unlike the latter, Braavos has never been colonized by 'empire Valyria, thanks to the' prudence of the singers of the moon that guided the people to build the city into a place where dragons Valyria were never able to find it.
Because of this,for centuries has been dubbed the secret city, remaining relatively unknown to the rest of the world, until after the disaster Valyria, and the subsequent dissolution of his vast empire, it was decided that there was no longer any reason to remain hidden from the eyes the world.


puto from a topographical Braavos is a city built on more than a hundred islands,connected to each other by the arches of stone bridges that cross many channels. contrary to the king's landing which is spread over its three high hills, the secret city is spread horizontally and the only reliefs are those built by men, brick, granite, bronze and marble.


the houses are tall four or five floors and very narrow,with tiled roofs like pointed hats, some built over the water ways, transforming the channels into a sort of tunnel. others are real houseboats, generally belonging to the nobles of the place decorated with lanterns and colored glass, velvet curtains and elaborate figureheads.

for the transport of people through the city's canals,ensure tapered strange boats, with hulls in the form of water snakes, which instead of moving rowing, are driven by means of long poles manipulated by men placed aft. for the transport of goods, are used instead of flat-bottomed barges, drag by means of ropes directly from the mainland.

towering over houses and canals, has taken its course,a massive causeway, supported by three rows of arches gigantic aqueduct Braavos, which conveys potable water from the mainland, through the swamps and marshes.



overlooking the hundred islands in a bay protected by two arms cordillera stony, steep ups and steep pine-covered soldiers and bushes blacks.the only way through is to enter and to exit the bay, is a narrow passage between the two arms of rock, on which towers above the legendary titan of Braavos, one foot planted on each mountain, legs spread in an arc on the gap and the huge shoulders that exceed the highest rock spiers.

the function of the titan is purely defensive:the stone giant is in fact a sort of guard tower on the sea, dotted with slits for archers and defensive gates, protected by iron bars, which would reduce to mush the unwary ship wishing to cross the gap without their permission.



purely strategic addition to this aspect, the Titan is a construction frightening: the legs are carved out of solid stone,the same black granite seamounts on which it stands, and around the hips wearing a short skirt which completes the greenish bronze breastplate, also of bronze, while the head has a half helmet crest. a hand is resting on the rocky ridge to his left, bronze fingers of a rostrum, the other is stretched out to the sky,tightly around the hilt of a broken sword. behind the holes for the eyes are always on the torches, which from a distance give the impression that the Titan has a vitality of its own, with its fearful eyes blazing.

why the braavosiani have chosen to build a tower with forms of a titan, instead of a virgin or a wise old man, is clear:any soldier even the bravest can not be intimidated by having to go between the legs of this creature gigantic and horrendous.
likewise seems obvious, that the legends on Titan, which is said to be fed with the pink flesh of noble girls, and takes magically to life when the city is in danger,have been put about by its braavosiani, as ever more astute in understanding that their stone monster scares, can sleep more soundly.

in the calm waters of the bay shortly after passing the Titan, there is another mountain , on which stands a cluster of stone, bristling with bolts, stone forts full of scorpions, fire-eaters and catapults.'s arsenal of Braavos is strategically placed to give the coup de grace to any enemy ships that were able to ride out the Titan.



from the religious point of view Braavos is a veritable pantheon: all the gods of the world are venerated in the city, each with their temple.

the temple of the singers of the moon is a giant mass of white marble,visible from the lagoon, topped with a silver dome equally gigantic.
R'hllor red is worshiped in a building of red stone, austere as a fortress. on top of the tower a fire burns in a perennial iron brazier, and smaller fires burning on either side of the entrance doors.



the father of the water is given a temporary home,which is incorporated by water every time he takes his wife (when the tide rises) and then rebuilt.
the temple beyond the sea, is reserved for the worship of the seven gods, but is almost always empty, except for a few rare visit made by the sailors of the western continent, stationed in Braavos.
the sacred refuge is a huge brick structure covered with festoons of lichen,and the sight looks very poor, so they seem more than a temple an abandoned warehouse. in this strange temple also called "the labyrinth" the braavosiani pay homage to the little ones of the world has forgotten.

all other gods are relegated to less important on an island in the middle of the city. and 'right here, among so many others that the seat of the god of a thousand faces,whose temple of dark gray stone, stands on a rocky outcrop, with no windows.

Ergebnisse (Englisch) 2:

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Ergebnisse (Englisch) 3:

Braavos is one of the Nine free cities, which lie east of the Narrow Sea. Unlike the latter, Braavos was never colonized by the Empire of Origin thanks to the prudence of the Moon Singers who led the population to build the city into a place where dragons of Origin could not have ever found.
For this, for centuries has been dubbed the secret city, remaining relatively unknown to the rest of the world until after the disaster of Origin, and subsequent dissolution of his empire, it was decided that there was no longer any reason to stay hidden in the eyes of the world.


From puto of Braavos topographically is a city built on more than a hundred islands, connected to each other by arches of stone bridges across countless channels. Unlike King's landing that is distributed on three high hills, the secret city grows horizontally and the only relief are those built by man, brick, granite, bronze and marble.


the houses are four or five stories tall and narrow, with tiled roofs similar to pointy hats, some built over waterways, turning the canals in a sort of galleries. Others are real houseboats, typically belong to local notables and decorated with stained glass lanterns, velvet curtains and elaborate figureheads.

transport of people through citizens ' channels provide tapered, with strange boat hulls shaped like water snakes, which instead of moving to remi, are pushed by means of long poles handled by men placed at the stern. For the transport of goods, are used instead of flat-bottomed barges, dragged by ropes directly from the Mainland. Towering

on houses and canals, is its course, a massive Causeway, supported by three orders of arches: the gigantic Braavos aqueduct, which carries water from the Mainland, through the swamps and marshes.



The hundred islands lie in a Bay protected by two Rocky Mountain arms, high and steep slopes covered with pine trees and bushes soldier. The only way is to enter and exit from the Bay, is a narrow passage between the two arms of the rock, which towers above the legendary Titan of Braavos, a foot planted on each mountain, her legs spread to form an arch over the entrance and the enormous shoulders that exceed the highest rock spires.

the function of Titan is a purely defensive: the stone giant is in fact a sort of guard tower overlooking the sea, dotted with slits for archers and defensive gates, protected by iron bars, which would reduce to mush the careless ship that wanted to break through the gate without their permission.



in addition to this purely strategic aspect, the Titan is a frightening: the legs are carved in the solid stone, the same black granite of marine mountains on which it stands, and also leads to a greenish bronze skirt which completes the armor breastplate, also of bronze, while on his head he has a helmet with Crest. One hand is placed on the rock Ridge to his left, his fingers on a bronze, the other is reaching out to the sky, close around the hilt of a sword broken. Behind the holes for the eyes are always lit torches, which from a distance give the impression that Titan has a vitality of its own, with his fearful eyes blazing.

why the braavosiani have chosen to build a tower with a Titan forms, instead of a virgin or an old essay, is clear: any even the bravest soldier cannot be intimidated by having to go between the legs of this giant creature and cruddy.
Similarly seems obvious, that the legends on Titan, where it is said that it is fed with meat rosea Ziegfeld nobles, and that magically take life when the city is in danger, have been put about by the braavosiani, very astute in understanding that their stone Monster scares, more can sleep soundly.

in the calm waters of the Bay shortly after passing the Titan, is another mountain, on which stands a conglomeration of stone, fraught with rostra, stone fortifications of scorpions, fire breathers and catapults. The arsenal of Braavos is placed strategically to give the coup de Grâce to any enemy ships that had managed to overcome free Titan.



from the religious point of view Braavos is a veritable Pantheon: all the gods of the world are revered in the city, each with their own Temple.

the Temple of the Moon Singers is a huge mass of white marble, visible from laguna, surmounted by a cupola argentata equally gargantuan.
R ' hllor red is worshipped in a red stone building, austere as a fortress. On top of the Tower a fire burns in a perennial iron Brazier, and smaller fires burn at the sides of the entrance portals.

water Father

is reserved for a temporary dwelling, that is enclosed by the waters whenever takes wife (when the tide rises) and then rebuilt.
the temple across the sea, is reserved for the worship of the seven gods, but is almost always empty, except for some rare visit by sailors of the Western continent, stationed in Braavos.
The Sacred Hut is a large brick structure covered with swags of Lichen, and the view looks very miserable, so much as to seem more than a shrine to an abandoned warehouse. In this strange Temple, also known as "the Labyrinth" honoring the small braavosiani of the world has forgotten.

all others of less important are relegated to an island in the middle of the city. It's right here, among many others which the God of a thousand faces, the dark grey stone Temple, stands on a Rocky Hill, which has no Windows.